La giornata trascorre velocemente per i giovani di teologia: preghiera, studio, attività varie quali lo sport, la musica, incontri giovanili nelle parrocchie.
Il prossimo l° novembre lo Studentato teologico di Grottaferrata compirà 25 anni di età. È una ricorrenza particolare per molti, non sodo per chi è di casa. Se il seminario, come si dice ancora, è il “cuore” della Diocesi, uno studentato a il “cuore” di quella “piccola chiesa” sparsa per il mondo che è la Congregazione dei Padri Rogazionisti. È un cuore che batte, forte e generoso, sempre pieno di vita, di quell'autenticità, freschezza ed esuberanza tipiche di una stagione, quella della giovinezza che regna fra queste mura. Come un cuore che, quando batte e funziona bene, non si sente, così, nel silenzio e di una lunga e laboriosa formazione i giovani religiosi candidati al sacerdozio si preparano ad essere sacerdoti e e “buoni operai”, coloro da cui l'avvenire della Chiesa, la profondità della sua vita di fede, il compimento della sua missione di evangelizzazione, dipenderanno in buon parte. Per questo tutto l'opera formativa che si compie in uno studentato si può paragonare ad un movimento di sistole e diastole: c'è un momento di raccolta e generazione delle forze, la preparazione e, quindi, quello della missione. Dalla formazione dei membri della Congregazione dipendono in massima parte la sua vitalità ed il suo rinnovamento, per questo, quale organo di primaria e fondamentale importanza per la vita e lo sviluppo di un organismo, lo studentato così sta a cuore ed è una delle cure maggiori della Congregazione e, attraverso di essa, di tutta la Chiesa.
25 anni fa...
Sul finire degli anni '50, lo studentato teologico, proveniente dalla sede di Assisi, era dislocato provvisoriamente in una villetta dei quartiere romano di Monte Mario. Nel 1963, i chierici di teologia si trasferirono in alcuni locali dell'attuale sede della Curia Generalizia, ma anche questa aveva la caratteristica di essere una sistemazione non definitiva. Infatti di lì a poco, il l° novembre 1965, lo studentato poté godere di una sede propria, quella di Grottaferrata, un piccolo ed ameno centro dei Castelli romani.
Si respirava, allora, un'aria di rinnovamento, un'atmosfera particolarmente carica di significato, di gioia e di attesa: era quella suscitata dal grande evento della storia della Chiesa, quale è stato il Concilio Vaticano II. Ed è proprio alla luce dei Concilio, che lo studentato ha continuato a crescere muovendosi negli ampi orizzonti teologici e pastorali aperti.
Le Università Pontificie Romane, ed in particolare quella Lateranense, assicurano ai giovani religiosi quella formazione culturale solida ed adeguata alla loro futura missione.
Da allora fino ad oggi, 113 sacerdoti italiani, 3 brasiliani e 4 filippini hanno espletato il proprio ciclo formativo e sono presenti nelle varie opere di apostolato della Congregazione in Italia ed all'estero.
Dopo alcuni anni dalla fondazione della casa, nel Natale dei '69 furono aperti al pubblico i battenti di un presepe poliscenico permanente che, oltre a riallacciarsi alla grande tradizione natalizia di P. Annibale, sarà destinato e divenire, con gli anni, sempre più famoso e meta natalizia ormai tradizionale di numerosissimi visitatori, tra cui, è d'obbligo annoverare la visita di un personaggio più che illustre, dei Santo Padre Giovanni Paolo li, il 29 dicembre 1984.
La Casa di Grottaferrata, negli anni 1968, 1974, 1980 e 1986 è stata sede degli ultimi quattro dei sette Capitoli Generali celebrati dai Rogazionisti nella loro storia. Dell'ottobre dei 1981 ospiterà il Centro di Spiritualità Rogate, trasferitosi nel 1986 nell'attuale solo di Morlupo. Attualmente è sede provvisoria di Noviziato in Italia.
Vita di Seminario
Preti non ci si improvvisa. É necessario tempo, calma, serenità. É necessaria una particolare formazione. Questa dev'essere sistematica, adeguata alla ricettività dei membri, spirituale ed apostolica, dottrinale e pratica; e questo tenendo presente in necessità della Chiese, le condizioni delle persone e dei tempi, secondo quanto è esigito dal fine e dall'indole della Congregazione. Ai religiosi stessi. Infine. è affidata la responsabilità della propria formazione sin dona prima tappo della propria vita nell'Istituto, cioè quella dei Noviziato nel quale essi prendono coscienza della vocazione divine, dei carisma dell'Istituto, sperimentarne lo stile di vita, formarsi mente e cuore secondo il suo spirito. Terminato questo periodo della durata di un anno, attraverso la professione dei voti religiosi si assume l'osservanza, dei Consigli Evangelici di povertà, castità, obbedienza e zelo per il Rogate, si è consacrati e Dio mediante il ministero della Chiesa e si viene incorporati come membri effettivi all'istituto religioso. La Professione può essere, in base alla durata dei voti emessi, temporanea o perpetua. Quella temporanea, cioè ed anno, è prevista come preparazione e quella perpetua. La formazione dei religiosi che si preparano e ricevere gli Ordini sacri prevede il seguente curriculum di studi: conseguito il diploma della scuola superiore si accedo al corno universitario istituzionale che comporta due anni di studi propedeutici alla teologia, comunemente detti di filosofia, in quanto, appunto vi si tengono corsi e carattere filosofico; e tre anni di teologia. Al termine si può conseguire la licenza di teologia, in altri due anni di studio. Oltre alla formazione intellettuale la preparazione dei candidati al sacerdozio ministeriale prevede alcune tappe significative tra cui quelle dell'esercizio dei due ministeri dei Lettore e dell'Accolito e dell'ordinazione Diaconale.
Lo studentato oggi, come da 25 anni a questa parte, cerca di essere per le parrocchie della Diocesi in cui si trova, un punto di riferimento per un rinnovamento catechetico e pastorale, attraverso il ministero che i religiosi della Casa svolgono all'interno della chiesa locale. Si è impegnati anche in un apostolato di promozione vocazionale: alcuni anni si sono organizzati persino dei campi scuola di orientamento vocazionale per adolescenti e giovani. Vengono promosse giornate di ritiro, di animazione missionaria e rogazionista, e di formazione delle future famiglie, assistenza spirituale per gruppi Scout, ed attività oratoriali e di doposcuola per i ragazzi dei circondario. Inoltre sono state promosse in diversi paesi d'Italia numerose missioni vocazionali mariane.
Respiro internazionale
Già nel 1966 la Casa di Grottaferrata accolse un primo gruppo di cinque studenti provenienti dal Brasile. L'anno successivo a questi se ne aggiunsero altri sei. Questi frequentarono il corso filosofico che si tenne all'interno dell'istituto. Ritornarono in Brasile nel 1970 per continuare gli studi teologici. Dopo questa prima esperienza, il 4 ottobre 1984 quattro religiosi filippini studenti di teologia si aggiunsero alla comunità dello studentato. In seguito, col passar degli anni altri se ne sono aggiunti ed attualmente la comunità conta cinque religiosi filippini, due brasiliani ed un rwandese; un novizio Cileno, uno dei Paraguay ed uno proveniente dalla Polonia. Nel 1987 i primi quattro aspiranti provenienti dalla Corea giunsero per trascorrere insieme agli studenti religiosi, un periodo di verifica della propria vocazione. La presenza di tutti questi giovani religiosi rogazionisti stranieri è motivata dalla volontà di dare loro non solo quell'arricchimento culturale che attingeranno dagli studi che potranno fare qui in Italia, ma anche e soprattutto da quello che potrà provenir loro da una diretta conoscenza dei Padre Fondatore attraverso un diretto contatto con i suoi scritti e con l'habitat in cui è vissuto ed ha svolto la sua missione; delle prime Case ed opere della Congregazione, delle sue vive tradizioni.
Tempo di speranza
Gli studenti di Grottaferrata, congedandosi dai lettori de' «L'Amico Rog», chiedono a tutti di rimanere in «comunione di preghiera» con loro. Il cammino che stanno percorrendo, quello di seguire Cristo nel suo Vangelo, è esaltante ma è sempre un cammino illuminato dalla luce della Croce. In secondo luogo perché possano sempre più conformarsi a Cristo seguendo le orme dei P. Annibale M. Di Francia. In terzo luogo perché il numero degli studenti aumenti, pregare cioè perché ci siano oggi giovani disposti a dare la propria vita per gli altri, seguendo Gesù che chiama. In Italia, da alcuni anni a questa parte, in molti Seminari ed Istituti religiosi si registra una generale ripresa dei numero delle vocazioni: ciò è motivo di speranza e di incoraggiamento per tutta la Chiesa Italiana ed anche per noi Rogazionisti. Con questi sentimenti dunque anche il nostro anniversario diventa tempo di bilanci circa il passato, di impegno nel presente, di attese per il futuro.
Amico Rog, aprile/giugno 1990, p. 16 - 18
Francesco Pignatelli