giovedì 20 luglio 1995

Decorazione anteriore per altare. Shenkoll (Albania), 1995


Decorazione anteriore per altare. Acrilico su tavola (cm 70 x 100). Chiesa di Shen Koll (San Nicola), Shenkoll (Lezhe) Albania, 1995

lunedì 23 maggio 1994

Preghiera e poveri


Francesco Pignatelli, L'esperienza dei Rogazionisti. 8. Comunità vocazionale - Assisi in AA.VV., Preghiera e poveri nella pastorale vocazionale rogazionista. Atti del Convegno degli operatori della pastorale vocazionale Congregazione Padri Rogazionisti (Morlupo 23 - 25 Maggio 1994), [Roma], Ed. Rogate, [1995], p. 144, (ISBN 99-8075-029-1), p. 41 - 43.


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8. COMUNITÀ VOCAZIONALE – ASSISI

8.1. Attenzione riservata alla preghiera
Essere contemplativi nell'azione. Questo è il motto di ogni agire pastorale. Il binomio preghiera (contemplazione) - azione non può darsi se non unito e mai contrapposto. La coscienza di ciò fa sì che culmine e fonte di ogni nostra azione pastorale debba essere la preghiera.
La Comunità di Orientamento Vocazionale in cui ci troviamo a vivere ed operare a contatto con i giovani candidati dovrà essere una comunità che prega e che educa alla preghiera, pregando. La preghiera della comunità dev'essere il cuore della vita comune e tutto dev'essere lì a testimoniarlo dando la centralità ai tempi di preghiera. Per i giovani si ritengono necessarie delle catechesi sulla preghiera (liturgica e personale, meditazione): i vari incontri di preghiera settimanali diventano occasione per una scuola di preghiera.
L'incontro con la Parola di Dio è momento felice per la proposta vocazionale. La proposta vocazionale è sempre fatta di un contesto di ascolto, di preghiera e di risposta alla Parola di Dio (lectio divina). Durante il corso di orientamento vocazionale si tiene per i giovani un corso di catechesi biblica.
Gli incontri di formazione sulla teologia e spiritualità della vocazione sono sempre accompagnati da temi biblici particolari a cui far riferimento con un'ermeneutica attualizzante. Tra questi spicca il tema dell'Esodo, paradigma di ogni vocazione e missione a favore dell'uomo schiavo e sofferente.

8.2. Impegno per i poveri e collegamento con la preghiera
Durante il corso di orientamento vocazionale l'azione dei formatori è finalizzata a condurre i giovani a fare il passaggio dalla ricerca/orientamento vocazionale alla decisione vocazionale. Uno dei maggiori temi trattato è quello della missione, come componente essenziale della vocazione. Vengono illustrate problematiche ecclesiologiche, la natura e missione della Chiesa, i suoi bisogni ed appelli. Il pericolo che l'esperienza della comunità di orientamento diventi un'oasi o una campana di vetro è molte forte e purtroppo, data la posizione della nostra comunità nel territorio, non facilmente eludibile: ad ogni modo si tiene desta la sensibilità per i poveri, sia con l'inserimento nella chiesa locale (tramite alcune esperienze di apostolato vissute insieme ai formatori, ed incontri con handicappati, anziani, comunità parrocchiali...), sia con la presentazione dei vari carismi nella Chiesa (incontri periodici con comunità di religiose di clausura e con religiosi, tra cui in particolare, novizi e seminaristi di altri Istituti), sia, non ultima, con la presentazione della figura e dell'opera del Fondatore e del carisma da egli affidato ai Rogazionisti.
Questa tappa può essere organizzata in vari modi e con molteplici, chiari e semplici interventi tenuti anche da più persone invitate, tra cui missionari ed operatori in particolari settori del servizio della carità. In questa linea, al fine di saggiare l'attitudine all'impegno dei giovani candidati, vengono affidati a ciascuno degli uffici e dei compiti particolari da svolgere in comunità.
Infine, in seno all'attività dell'European Rogationist Association, vengono promosse attività di sensibilizzazione e formazione al servizio dei poveri, al volontariato ed alla missione, quali l'attività formativa durante gli annuali meeting di giovani europei, la pubblicazione del periodico Pioneers, la promozione di incontri formativi per voli mi ari e laici cooperatori missionari.

martedì 9 aprile 1991

L'invito. Giovani: sogni, bisogni, inquietudini e attese



Inserto (1/16) della rivista "Rogate Ergo" 1991
Edizione.

1. BISOGNI ED INQUIETUDINI
2. RISPOSTE E SOLUZIONI?
3. LA MIA RISPOSTA


Brevi indicazioni per la lettura

Il filo rosso che attraversa questo testo non è difficile individuarlo dopo la sua lettura. Ci si è posti come interlocutore un ragazzo/a di oggi, che si suppone  abbia già, in genere, un certo impegno nelle attività parrocchiali o qualcosa di simile. Tuttavia come tutti i ragazzi  è poco attento, distratto, poco riflessivo, a caccia solo dell'immediato. Pragmatista, cerca spesso ciò che, gli pare, utile; a volte troppo impegnato e sempre distratto da tante sollecitazioni. E' sensibile ai grandi problemi del mondo e dell'uomo ma spesso è insicuro di sè, incerto nelle decisioni a lunga scadenza, soprattutto quelle che lo coinvolgono personalmente. Nella sua ricerca del dare significato alla propria vita nella libertà, si propone l'idea di vocazione come: Vita in tutta la sua interezza, come ideale che prende totalmente la persona, dalle sue radici e la orienta verso la Pienezza.
Si è cercato di variare il genere letterario per renderne più agevole la lettura, che, tuttavia, proponiamo venga seguita da riflessioni e discussioni di gruppo, magari guidate da un animatore: si è notato che più che un discorso compiuto sono queste delle provocazioni, degli stimoli per una più profonda e personale riflessione.



FERMATI...

No, non ti trovi in un supermarket dove puoi scegliere fra tanti prodotti, fra tante chances la più attraente, quella che pensi ti sia più utile.
Non si tratta neppure di programmare, di calcolare: i conti non ti torneranno mai.
Fermati, ad un tratto senti una strana sensazione: sei uscito non solo dal caos artificiale di ogni giorno ma anche da quello dei tuoi pensieri. E' uno strano silenzio: sei solo con te stesso ed avverti un'altra Presenza, la sua...
Fermati, una mano ti tocca la spalla, ti volti c'è Qualcuno che vuole incontrarti:  ti sta guardano - fissa i suoi occhi nei tuoi - ti sta amando intensamente, silenziosamente...
Fermati, ascolta la sua voce: tutto tace? no, è una parola sussurrata ma assordante come un grido: è dolce ma come pesa!... Cosa vuole da te il Signore?



MI HAI STUPITO, GESU'...

... sei stato capace di mettermi in crisi, di sconvolgere la mia vita, ma ne avevo proprio bisogno: mi hai toccato il cuore ed ho sentito che le solite amicizie, i soliti libri, i soliti film al cinema non bastano. Ti ho detto: "ma io dopo tutto sono un buon cristiano: guarda quante attività, quante cose facciamo in parrocchia, ma... forse, o senza forse, mi sento come coloro che tu hai visto donare le loro offerte al tempio di Gerusalemme: era molto il loro denaro, ma per i ricchi è sempre superfluo. Quella povera vedova, invece, dando i suoi poveri spiccioli, aveva dato veramente qualcosa di più, aveva dato l'essenziale, tutto ciò che aveva, e ciò vale molto di più.
Sì, Gesù, mi hai stupito... tu non vuoi il molto, vuoi il tutto. Mi vuoi così come sono, con i miei difetti, i miei limiti, le mie ricchezze, i miei talenti, la mia voglia di vivere, e soprattutto la mia capacità di amare.
Ed ora che ti rispondo, sono stupito anche di me stesso: dov'è finita la mia insicurezza, dove sono i miei piccoli tesori a cui ero legati fino a poco fa? Se ripenso alla mia poltrona, al mio stereo, alla mia moto, ai miei piccoli sogni un po' egoisti  mi sento troppo stupido fissandoti lassù, su quella croce. Tu mi hai dato tanto, mi hai dato tutto, ti sei dato tutto, mi hai riempito del tuo amore ed io, ora?
La tua luce mi sta trasformando, il tuo aiuto mi dà coraggio. Sto percorrendo la tua strada e tu mi cammini a fianco. Sto imparando ad amare veramente tutti e scopro che il mio cuore è pieno traboccante del tuo amore.
Ti ho aperto la piccola porta del mio cuore e tu l'hai spalancata ed ahi superato le mie attese.
E' bello seguirti!



QUANDO UN CIECO
TI INDICA LA STRADA

Cammino a passo svelto per le vie della mia città. Spira una sottile brezza gelida ma il cielo è sereno, anzi c'è il sole, solo che non scalda...
Cammino a passo svelto: la mia mente è sgombra da pensieri.
E' il pomeriggio di carnevale, siamo alle ultime battute: vedo molti che cercano di divertirsi e stordirsi con scherzi, battute e tanto chiasso... sarà vera felicita'?... ma ciò non mi turba - perchè poi? -  mi fa riflettere sul significato della gioia. Cos'è la gioia?  Tutto  sommato la provavo intimamente anch'io: mi sentivo tranquillo e felice senza aver bisogno di far tanto baccano...
Continuo a camminare, esco dalla piazzetta  e, avvertendo una piacevole aria che sa di mare, mi dirigo verso il porto da qui imbocco vicoli e viuzze. Il chiasso de l carnevale non si sente più. Che strano, sembra che io sia saltato in un altro mondo. Un altro scenario: di fronte a me silenzio... impreparato, cerco di capire cosa succede, o, meglio, cosa non succede. In un'atmosfera immobile scorgo, quasi pietrificato qualcuno, un ragazzo sporco e vestito di stracci, seduto sugli scalini di una porta con le ginocchia fra le mani e lo sguardo fisso verso un punto imprecisato... . Qualcosa mi blocca, mi dice di tornar indietro: mi sento come un castello di sabbia che si sbriciola: mi battono i polsi.
- Dài, coraggio, cosa mi mette ora in subbuglio!
Mi avvicino. Lo scalpitio delle mie scarpe attira la sua attenzione: volge lo sguardo verso di me e mi tende la mano.
- Vuoi qualcosa?
Annuisce.
  Mi frugo le tasche, afferro pochi spiccioli.
Mi domando: Basteranno? No, è troppo poco, anzi non è niente. Forse non è questo che vuole, non è questo ciò di cui ha bisogno, non è questo ciò che io posso dargli.
- Dove abiti?
- Laggiù, lo vedi quel quartiere?
- Tu le sai le cose di Dio? - gli domando.
- E chi me le insegna?
- Verrò a trovarti!
Che strana promessa...
Da quel giorno si può dire che è cambiata veramente la mia vita: avevo messo la mano in tasca per dare a quel povero cieco pochi spiccioli e invece è stato lui che mi ha dato qualcosa: un cieco che mi ha indicato la strada, la strada dell'amore.

Messina, 16 febbraio 1878

(Da "P. Annibale Di Francia - Pagine di un diario mai scritto...")

domenica 1 aprile 1990

Un cuore che batte da 25 anni

Lo studentato di Grottaferrata compie 25 anni

La giornata trascorre velocemente per i giovani di teologia: preghiera, studio, attività varie quali lo sport, la musica, incontri giovanili nelle parrocchie.

Il prossimo l° novembre lo Studentato teologico di Grottaferrata compirà 25 anni di età.  È una ricorrenza particolare per molti, non sodo per chi è di casa. Se il seminario, come si dice ancora, è il “cuore” della Diocesi, uno studentato a il “cuore” di quella “piccola chiesa” sparsa per il mondo che è la Congregazione dei Padri Rogazionisti. È un cuore che batte, forte e generoso, sempre pieno di vita, di quell'autenticità, freschezza ed esuberanza tipiche di una stagione, quella della giovinezza che regna fra queste mura. Come un cuore che, quando batte e funziona bene, non si sente, così, nel silenzio e di una lunga e laboriosa formazione i giovani religiosi candidati al sacerdozio si preparano ad essere sacerdoti e e “buoni operai”, coloro da cui l'avvenire della Chiesa, la profondità della sua vita di fede, il compimento della sua missione di evangelizzazione, dipenderanno in buon parte. Per questo tutto l'opera formativa che si compie in uno studentato si può paragonare ad un movimento di sistole e diastole: c'è un momento di raccolta e generazione delle forze, la preparazione e, quindi, quello della missione. Dalla formazione dei membri della Congregazione dipendono in massima parte la sua vitalità ed il suo rinnovamento, per questo, quale organo di primaria e fondamentale importanza per la vita e lo sviluppo di un organismo, lo studentato così sta a cuore ed è una delle cure maggiori della Congregazione e, attraverso di essa, di tutta la Chiesa.

25 anni fa...
Sul finire degli anni '50, lo studentato teologico, proveniente dalla sede di Assisi, era dislocato provvisoriamente in una villetta dei quartiere romano di Monte Mario. Nel 1963, i chierici di teologia si trasferirono in alcuni locali dell'attuale sede della Curia Generalizia, ma anche questa aveva la caratteristica di essere una sistemazione non definitiva. Infatti di lì a poco, il l° novembre 1965, lo studentato poté godere di una sede propria, quella di Grottaferrata, un piccolo ed ameno centro dei Castelli romani.
Si respirava, allora, un'aria di rinnovamento, un'atmosfera particolarmente carica di significato, di gioia e di attesa: era quella suscitata dal grande evento della storia della Chiesa, quale è stato il Concilio Vaticano II. Ed è proprio alla luce dei Concilio, che lo studentato ha continuato a crescere muovendosi negli ampi orizzonti teologici e pastorali aperti.
Le Università Pontificie Romane, ed in particolare quella Lateranense, assicurano ai giovani religiosi quella formazione culturale solida ed adeguata alla loro futura missione.
Da allora fino ad oggi, 113 sacerdoti italiani, 3 brasiliani e 4 filippini hanno espletato il proprio ciclo formativo e sono presenti nelle varie opere di apostolato della Congregazione in Italia ed all'estero.
Dopo alcuni anni dalla fondazione della casa, nel Natale dei '69 furono aperti al pubblico i battenti di un presepe poliscenico permanente che, oltre a riallacciarsi alla grande tradizione natalizia di P. Annibale, sarà destinato e divenire, con gli anni, sempre più famoso e meta natalizia ormai tradizionale di numerosissimi visitatori, tra cui, è d'obbligo annoverare la visita di un personaggio più che illustre, dei Santo Padre Giovanni Paolo li, il 29 dicembre 1984.
La Casa di Grottaferrata, negli anni 1968, 1974, 1980 e 1986 è stata sede degli ultimi quattro dei sette Capitoli Generali celebrati dai Rogazionisti nella loro storia. Dell'ottobre dei 1981 ospiterà il Centro di Spiritualità Rogate, trasferitosi nel 1986 nell'attuale solo di Morlupo. Attualmente è sede provvisoria di Noviziato in Italia.

Vita di Seminario
Preti non ci si improvvisa. É necessario tempo, calma, serenità. É  necessaria una particolare formazione. Questa dev'essere sistematica, adeguata alla ricettività dei membri, spirituale ed apostolica, dottrinale e pratica; e questo tenendo presente in necessità della Chiese, le condizioni delle persone e dei tempi, secondo quanto è esigito dal fine e dall'indole della Congregazione. Ai religiosi stessi. Infine. è affidata la responsabilità della propria formazione sin dona prima tappo della propria vita nell'Istituto, cioè quella dei Noviziato nel quale essi prendono coscienza della vocazione divine, dei carisma dell'Istituto, sperimentarne lo stile di vita, formarsi mente e cuore secondo il suo spirito. Terminato questo periodo della durata di un anno, attraverso la professione dei voti religiosi si assume l'osservanza, dei Consigli Evangelici di povertà, castità, obbedienza e zelo per il Rogate, si è consacrati e Dio mediante il ministero della Chiesa e si viene incorporati come membri effettivi all'istituto religioso. La Professione può essere, in base alla durata dei voti emessi, temporanea o perpetua. Quella temporanea, cioè ed anno, è prevista come preparazione e quella perpetua. La formazione dei religiosi che si preparano e ricevere gli Ordini sacri prevede il seguente curriculum di studi: conseguito il diploma della scuola superiore si accedo al corno universitario istituzionale che comporta due anni di studi propedeutici alla teologia, comunemente detti di filosofia, in quanto, appunto vi si tengono corsi e carattere filosofico; e tre anni di teologia. Al termine si può conseguire la licenza di teologia, in altri due anni di studio. Oltre alla formazione intellettuale la preparazione dei candidati al sacerdozio ministeriale prevede alcune tappe significative tra cui quelle dell'esercizio dei due ministeri dei Lettore e dell'Accolito e dell'ordinazione Diaconale.
Lo studentato oggi, come da 25 anni a questa parte, cerca di essere per le parrocchie della Diocesi in cui si trova, un punto di riferimento per un rinnovamento catechetico e pastorale, attraverso il ministero che i religiosi della Casa svolgono all'interno della chiesa locale. Si è impegnati anche in un apostolato di promozione vocazionale: alcuni anni si sono organizzati persino dei campi   scuola di orientamento vocazionale per adolescenti e giovani. Vengono promosse giornate di ritiro, di animazione missionaria e rogazionista, e di formazione delle future famiglie, assistenza spirituale per gruppi Scout, ed attività oratoriali e di doposcuola per i ragazzi dei circondario. Inoltre sono state promosse in diversi paesi d'Italia numerose missioni vocazionali mariane.

Respiro internazionale
Già nel 1966 la Casa di Grottaferrata accolse un primo gruppo di cinque studenti provenienti dal Brasile. L'anno successivo a questi se ne aggiunsero altri sei. Questi frequentarono il corso filosofico che si tenne all'interno dell'istituto. Ritornarono in Brasile nel 1970 per continuare gli studi teologici. Dopo questa prima esperienza, il 4 ottobre 1984 quattro religiosi filippini studenti di teologia si aggiunsero alla comunità dello studentato. In seguito, col passar degli anni altri se ne sono aggiunti ed attualmente la comunità conta cinque religiosi filippini, due brasiliani ed un rwandese; un novizio Cileno, uno dei Paraguay ed uno proveniente dalla Polonia. Nel 1987 i primi quattro aspiranti provenienti dalla Corea giunsero per trascorrere insieme agli studenti religiosi, un periodo di verifica della propria vocazione. La presenza di tutti questi giovani religiosi rogazionisti stranieri è motivata dalla volontà di dare loro non solo quell'arricchimento culturale che attingeranno dagli studi che potranno fare qui in Italia, ma anche e soprattutto da quello che potrà provenir loro da una diretta conoscenza dei Padre Fondatore attraverso un diretto contatto con i suoi scritti e con l'habitat in cui è vissuto ed ha svolto la sua missione; delle prime Case ed opere della Congregazione, delle sue vive tradizioni.

Tempo di speranza
Gli studenti di Grottaferrata, congedandosi dai lettori de' «L'Amico Rog», chiedono a tutti di rimanere in «comunione di preghiera» con loro. Il cammino che stanno percorrendo, quello di seguire Cristo nel suo Vangelo, è esaltante ma è sempre un cammino illuminato dalla luce della Croce. In secondo luogo perché possano sempre più conformarsi a Cristo seguendo le orme dei P. Annibale M. Di Francia. In terzo luogo perché il numero degli studenti aumenti, pregare cioè perché ci siano oggi giovani disposti a dare la propria vita per gli altri, seguendo Gesù che chiama. In Italia, da alcuni anni a questa parte, in molti Seminari ed Istituti religiosi si registra una generale ripresa dei numero delle vocazioni: ciò è motivo di speranza e di incoraggiamento per tutta la Chiesa Italiana ed anche per noi Rogazionisti. Con questi sentimenti dunque anche il nostro anniversario diventa tempo di bilanci circa il passato, di impegno nel presente, di attese per il futuro.

Amico Rog, aprile/giugno 1990, p. 16 - 18

Francesco Pignatelli